Progetto europeo “Restructuring Cultural Landscapes” (REKULA)
In tema di paesaggi feriti, nella nostra regione, la questione delle cave è una delle più urgenti e per questo la Fondazione Benetton Studi Ricerche ha deciso di dedicare il proprio impegno all’interno del progetto Rekula principalmente a questo argomento.
L’alta pianura veneta, per sua natura arida, a partire dal tardo medioevo è stata oggetto di interventi e di artifici idraulici che l’hanno irrigata e resa fertile al punto da divenire insediamento residenziale e produttivo fin troppo fitto, pervasivo e disperso su tutto il territorio.
Il modello a urbanizzazione diffusa, a nebulosa senza centro, con cui negli ultimi anni si descrive questa regione è dunque di antica formazione, ma solo nel secondo dopoguerra ha subito un’accelerazione tale da avvicinarsi pericolosamente alla soglia di riconoscibilità dei caratteri naturali e culturali dei territori, degli ambienti e dei paesaggi, ovvero degli elementi costitutivi che questo sviluppo hanno reso possibile. Tra i tanti fattori che nel tempo hanno concorso a determinare questa situazione a rischio, vanno annoverati i prelievi di materiali inerti, di ghiaie, di altri materiali utili all’attività edilizia e alla costruzione di infrastrutture, che hanno generato nei paesaggi ferite di varia dimensione e profondità.
Gli obiettivi delle ricerche condotte dalla Fondazione all’interno del progetto Rekula sono stati, quindi, da una parte la raccolta e l’approfondimento delle conoscenze su questo tema per arrivare a una riflessione sulla struttura geografica, sulle vicende storiche, sulla condizione attuale e sulle prospettive future del fenomeno, dall’altra la divulgazione di metodi di riqualificazione delle cave dismesse che sappiano coniugare risanamento ambientale, miglioramento del paesaggio e utilità sociale ed economica.
Gli esiti del lavoro sono stati ordinati in un Atlante storico geografico delle cave del Veneto (alta pianura), composto da un sistema informativo geografico consultabile presso la Fondazione, da un “dossier progettuale” (in formato pdf, testo e carte) relativo a esempi significativi di riuso di cave dismesse in Europa, e da un dossier bibliografico.
Un importante riconoscimento al lavoro della Fondazione sulla questione delle cave è giunto con la convocazione il 10 gennaio 2008 alla seduta antimeridiana della XIII Commissione Parlamentare del Senato della Repubblica, Territorio, Ambiente, Beni ambientali, in occasione dell’avvio da parte della Commissione stessa di un’Indagine conoscitiva sulle attività estrattive, con particolare riferimento alle problematiche ambientali, sollecitata da numerose associazioni ed esponenti politici locali. Nell’occasione la Fondazione ha potuto illustrare il proprio lavoro e metterlo a disposizione della Commissione che si è complimentata per la qualità delle ricerche svolte. Informazioni puntuali circa l’attività della Commissione, compresi i resoconti stenografici degli interventi tenuti da tutti gli intervenuti all’audizione sono disponibili nel sito del Senato della Repubblica:
Giovedì 10 gennaio 2008, n. 136 (antimeridiana)Stenografico n. 1 (140 Kb) Giovedì 10 gennaio 2008, n. 137 (pomeridiana)Stenografico n. 2 (177 Kb)
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