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la Fondazione per |
Alla scoperta della serietā del gioco |
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di Gherardo OrtalliUna difficile scommessa e un chiaro progetto culturale Alla base della scelta – sostenuta in primo luogo da Gaetano Cozzi che nel definire le linee culturali della Fondazione ebbe un ruolo di prim’ordine – stava la volontà di superare il curioso (e improprio) sillogismo che relega in un piccolo angolo il gioco e la giocosità con tutte le sue manifestazioni, ossia, per intenderci, la grande sfera della ludicità. Il ragionamento è facilmente riassumibile. Siccome – si dice – il gioco è strutturalmente altra cosa dal serio, il gioco non è serio e, dunque, non è serio nemmeno studiare il gioco e le sue diverse declinazioni. Ma il curioso sillogismo risulterà davvero traballante se si pone mente a come proprio nel gioco e per i giochi (quali che siano) si possano scatenare le passioni più accese, si brucino antiche fortune, si riescano a mobilitare masse ed energie enormi, si impegnino capitali persino fuori misura e via dicendo. Recuperare agli studi di qualità l’importanza (la serietà) del gioco nel quadro della vita sociale, appariva di speciale rilievo, tenendo conto del ruolo crescente che oggi si riconosce alla ludicità nelle sue molteplici espressioni: dal generico tempo libero ai più complessi svaghi, dalle pratiche sportive alla festa, al gioco d’azzardo, allo spettacolo e altro ancora. Questa considerazione si accompagnava a un impegno culturalmente di assoluto rilievo: il recupero della unitarietà di fondo del “sistema ludico”, ossia di quel complesso di attività e comportamenti nei quali si esprime tutto un aggregato di pulsioni innate che spingono al rilassamento e alla distensione, ponendosi come naturale complemento alle fasi della fatica e dell’impegno. La scelta culturale di fondo appariva tanto più significativa in quanto collegata istituzionalmente a una importante realtà quale il gruppo Benetton che al diporto fisico nelle sue varie dimensioni – dal gioco dei ragazzi agli sport professionistici – ha dedicato una straordinaria attenzione. In sostanza, molte ragioni di vario carattere spingevano ad affrontare una scelta che si rivelava tanto difficile quanto ricca di stimoli.
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