NOVEMBRE 2024
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la Fondazione per

Dura Europos, Siria

Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino
ventunesima edizione, 2010


C’è ancora molto da studiare e da capire. Ma è certo che questo luogo ha vissuto come organismo urbano fortificato per oltre cinque secoli, dalla fine del IV a.C. alla metà del III d.C. Alla sua fondazione, nel sito di un preesistente rimparto (dawaradouradura), viene chiamato Europos. È un bastione difensivo, che controlla la strada da Antiochia a Seleucia sul Tigri, le due capitali dell’impero seleucide. Alla metà del II a.C. trova la sua forma urbis ordinata e definitiva come colonia greco-macedone, centro di influenza ellenistica nell’area mesopotamica. Nel 114 a.C., dopo una lunga pressione, i Parti la conquistano. La nuova influenza orientale si protrae per tre secoli, due dei quali in una condizione di tollerante vicinanza dei Romani. Solo nel 115 d.C. Traiano decide di assoggettarla, ma subito dopo Adriano (117-138) la restituisce ai Parti e nell’età di Marco Aurelio (161-180) torna nell’impero romano, fino al 256 d.C., quando i Sassanidi la assediano e la passano per le armi. Da questa data, fino al 1920, la città scompare dalle mappe ed entra in un interminabile silenzio della storia e della geografia. Città abbandonata, perduta, priva del suo carattere di sito archeologico conosciuto, e perciò salvata da ogni riuso, sopraluogo, visita e qualsivoglia altro interesse o tentazione nel corso del tempo. La sua scoperta diviene tanto più stupefacente quanto più è radicale l’assenza dell’aura di cui dispongono i paesaggi di rovina, grazie alle testimonianze dei pellegrini medievali, degli umanisti antiquari, dei viaggiatori del Grand Tour. Curiosamente, ancor oggi pochi amano spingersi di norma oltre Palmira, mentre Dura Europos da un giorno di marzo del 1920 continua a offrire, come rari altri luoghi, la scena aperta sulla lotta tra le forze di elevazione che hanno connotato i cinque secoli della sua vita attiva e le forze di rovina che hanno lavorato nel corso dei successivi sedici secoli del silenzio. E se non possiamo misurare qui la metamorfosi del gusto col quale le varie generazioni hanno guardato questo patrimonio culturale nel corso dei millenni, possiamo almeno osservare da vicino la rapida e significativa trasformazione dei metodi e degli strumenti di indagine avvenuta nel tempo breve degli ultimi novant’anni di scavi, asportazioni, ricerche e interventi. 
Europos Dura – come gli studiosi dell’attuale Missione archeologica franco-siriana, e la bibliografia più recente, la chiamano – ci appare dunque insieme come un sorprendente balcone sull’Eufrate, come un deposito stratificato di segni e di simboli da continuare a interrogare, come un caso di “diaspora” di documenti sparsi nel mondo. Per tutte queste ragioni costituisce un nodo peculiare nella geografia e nella storia plurimillenaria della Siria, un limite e insieme un crocevia tra mondi diversi: ellenismo, oriente, romanità. Ha accumulato nel corso del tempo testimonianze alte e singolari di civiltà e religioni diverse, restituendo una gamma peculiare di edifici di culto, dai vari templi pagani ai due esempi cruciali della sinagoga affrescata e della chiesa domestica dei cristiani delle origini. Ha custodito queste testimonianze nel corso del tempo sotto le sue stesse rovine, riparandole dal grande fiume non sempre amico, dal vento e dal sole, dalle greggi, dalle carovane e da ignari eserciti di passaggio, fino alla loro riemersione; e ci interroga su tutte le questioni fondamentali, dal paesaggio alla museografia, che danno senso, norma e progetto al governo dei patrimoni culturali.
Per Dura Europos, per la salvaguardia e lo studio di quel che ne resta in situ, per la cura di quel che se ne conserva nei diversi musei, la Giuria del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, mentre chiede l’attenzione del mondo scientifico e della comunità tutta, consegna alla Direzione Generale delle Antichità e dei Musei della Repubblica Araba Siriana il sigillo del riconoscimento e dell’impegno.

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iniziative collegate

16 ottobre - 6 novembre 2011

mostra e incontri, Dolo (Venezia)

 

5 e 12 novembre 2010
incontri pubblici

 

sabato 8 maggio 2010

ore 10-13

seminario pubblico
ore 17-19

cerimonia di premiazione

 

24 aprile-27 giugno 2010
Dura Europos, Siria
mostra di documenti e immagini

giovedì 8 aprile 2010
Siria. Immagini e riflessioni 
da un viaggio di studio

incontro pubblico

pubblicazione

Dura Europos

dossier 2010

 
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Dura Europos, premio Carlo Scarpa 2010


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