Cartografie e iconografie di cittą e territorio dal XV al XX secolo
Atlante Trevigiano
Cartografie e iconografie di città e territorio dal XV al XX secolo catalogo a cura di Massimo Rossi Fondazione Benetton Studi Ricerche-Antiga Edizioni Treviso 2011
108 pp.
61 illustrazioni a colori e 19 in bianco e nero prezzo di copertina 25 euro
ISBN 978-88-88997-45-2 (catalogo dell’esposizione organizzata da Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso, spazi Bomben, 22 gennaio-17 aprile 2011)
Da una collezione privata di stampe cartografiche l’idea di una più vasta operazione culturale: restituire a ogni singolo documento il contesto organico di provenienza, per allargare lo sguardo alla storia europea della rappresentazione dei luoghi. La collezione Vianello Bote, recentemente acquisita dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche, copre un arco temporale di cinque secoli e testimonia il lavoro dei principali cartografi editori neerlandesi, francesi, tedeschi, inglesi e italiani che tra XV e XIX secolo hanno prodotto i più importanti atlanti in commercio. Oltre a indagare sul complesso e articolato insieme di relazioni sociali tra stampatori, editori, geografi, umanisti, tecnici, artisti locali e internazionali che hanno tenuto saldamente legata la rappresentazione locale ai più grandi fenomeni editoriali europei, la mostra Atlante Trevigiano, e con essa questo catalogo, vuole anche provocare una riflessione in merito alle modalità di “costruzione” di una collezione di stampe antiche. Spesso l’esito di decenni spesi in frequentazioni antiquariali e mostre mercato è il frutto di scempi perpetrati ai libri originali, in molti casi provenienti da biblioteche pubbliche. Le immagini del territorio o della città vengono ritagliate dalle pagine di atlanti o libri geografici, decontestualizzate e sigillate in passe-partout a loro volta rinchiusi in cornici e appesi a pareti di rappresentanza per una fruizione cristallizzata. Con Atlante Trevigiano cerchiamo di riflettere anche sui “modi” di fare le carte, oggi come in passato specchi del contesto culturale e della capacità sociale di leggere e restituire il territorio. In mostra si sono create occasioni per far dialogare le cartografie antiche con quelle moderne, una veduta di primo Ottocento con il medesimo punto di vista ripreso oggi, con un unico scopo, quello di continuare a sollecitare criticamente la nostra visione del mondo sulla base di una documentata attività di ricerca, risorsa ancora irrinunciabile per ogni riflessione e progetto sul nostro futuro.
Massimo Rossi, geografo, si è laureato con lode in Lettere all’Università di Ferrara nel 1986. Vincitore di una borsa di studio presso lo Smith Center della Newberry Library di Chicago (1989), ha lavorato all’Istituto di studi rinascimentali di Ferrara come coordinatore dell’Archivio storico della cartografia estense. Dal 1996 è responsabile della cartoteca della Fondazione Benetton; per il Centro italiano per gli studi storico geografici coordina la sezione di Storia della cartografia. Tra le pubblicazioni: Atlante del Ferrarese. Una raccolta cartografica del Seicento, Panini, Modena 1991; Kriegskarte, 1798-1805. Il Ducato di Venezia nella carta di Anton von Zach, Fondazione Benetton Studi Ricerche-Grafiche Bernardi, Treviso-Pieve di Soligo 2005; The Hereford Mappamundi or Visibile parlare, in The Hereford world map. Medieval world maps and their context, a cura di P.D.A. Harvey, British Library, Londra 2006; L’officina della Kriegskarte. Anton von Zach e le cartografie degli stati veneti, 1796-1805, Fondazione Benetton Studi Ricerche-Grafiche Bernardi, Treviso-Pieve di Soligo 2007.
venerdì 11 marzo 2011 ore 18 presentazione pubblica del catalogo, con Claudio Cerreti, Università Roma Tre, direttore del «Bollettino della Società Geografica Italiana», Massimo Quaini, docente di Geografia presso l’Università di Genova e Massimo Rossi, curatore della mostra.
informazioni
Pubblicazione della Fondazione Benetton Studi Ricerche con la collaborazione delle Edizioni Antiga (stampa e distribuzione). Coordinamento editoriale e redazionale di Patrizia Boschiero, editing e impaginazione di Chiara Condò.