Da Copenaghen a Napoli

ciclo di incontri pubblici su cambiamenti climatici, energia, acqua, rifiuti


Paesaggio e ambiente, quest’ultimo da fissare come suo elemento non certo esauriente, ma costitutivo.
Di qui l’idea di aprire le porte della Fondazione Benetton Studi Ricerche, a partire da gennaio 2010, a una serie di confronti pubblici su temi di interesse generale legati all’ambiente.

Il mese di gennaio è stato dedicato ai cambiamenti climatici, a un’analisi dei risultati della conferenza di Copenaghen organizzata dalle Nazioni Unite. C’è stato modo di avere testimonianza dello stato dell’arte degli accordi internazionali, con un momento di approfondimento sulle prime evidenze degli effetti dei mutamenti climatici sugli ecosistemi. Tra i relatori anche Filippo Giorgi del Comitato Intergovernativo per i Cambiamenti Climatici, vincitore del Premio Nobel per la pace 2007 insieme ad Al Gore; Patrizia Torricelli e Fabio Trincardi hanno poi fornito un quadro esauriente delle conseguenze dei cambiamenti climatici sugli ecosistemi del pianeta.
A febbraio si è ragionato di energia, cercando di offrire una base di conoscenza utile ai i cittadini per giudicare le attuali scelte di politica energetica a scala locale, nazionale e internazionale, attraversando le questioni di attualità: il ritorno all’energia nucleare e l’ambigua questione dei termovalorizzatori. Il dialogo di Mirco Rossi, autore del volume Energia e futuro, con una classe del Liceo Scientifico Leonardo Da Vinci di Treviso ha dato la possibilità di avvicinare i giovani a questioni fondamentali per il futuro di tutti; mentre il professor Alberto Mirandola ha portato il punto di vista dell’accademia sulle questioni energetiche.
A marzo, in collaborazione con il Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua, si discuterà di acqua, un bene comune attorno al quale si agitano da sempre tensioni culturali, emotive, economiche, politiche. Alcuni dati dovrebbero essere ormai noti a tutti: un sesto della popolazione mondiale non ha accesso ad acqua sicura; il 40 per cento della popolazione del pianeta non dispone di impianti igienici adeguati; ogni giorno circa 6.000 bambini muoiono per malattie causate da acqua inquinata, da impianti sanitari e da livelli di igiene inadeguati. I motivi per perdere l’ottimismo non mancano: il dibattito pubblico si è fossilizzato sulla scelta tra gestione pubblica o privata, e pare che tutto sia ormai determinato da parametri di efficienza tecnico-economica. Sembra quindi che ragionare attorno alla questione sia scomodo: motivo in più per continuare, in direzione “ostinata e contraria”.
Per finire, ad aprile, si affronterà la questione rifiuti, problema irrisolto della modernità, sintomo evidente della crisi di un sistema sprecone e inefficiente, evidente contraddizione del nostro modo di vivere miope, capace di generare disfunzioni ormai insostenibili, tutto l’opposto dell’efficienza tanto affermata quanto poco praticata. L’ultimo evento in programma sarà una tavola rotonda tra i protagonisti a scala provinciale della gestione dei rifiuti: un’occasione importante per contribuire al dialogo tra gli attori che sono protagonisti di scelte importanti per l’ambiente.

Correvano gli anni settanta del XX secolo quando la crisi petrolifera indusse un gruppo di scienziati verso una ricerca che cercava di guardare avanti per trovare rimedi a un possibile declino: i “limiti dello sviluppo” sono oramai alla ennesima edizione, ma non sembra che una percezione chiara del guaio in cui ci stiamo cacciando appartenga all’opinione pubblica, né tantomeno ai politici. Un piccolo contributo, il nostro, per provare a guardare avanti con una quota in più di consapevolezza collettiva. Gli ospiti che hanno aderito all’invito sono una garanzia di qualità ed equilibrio, capaci di dare un contributo alle scelte consapevoli che ognuno di noi è chiamato a fare.


gennaio-aprile 2010
spazi Bomben

mese di gennaio
cambiamenti climatici

Fondazione Benetton Studi Ricerche
/ en.fbsr.it stampa del 27 luglio 2024