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la Fondazione per

Borse di studio “Gaetano Cozzi”

anno accademico 2007-2008


NIKE GIURLANI
Le Grandi Penne al Giro d’Italia
Tesi magistrale in Editoria e Scrittura, Facoltà di Lettere e Filosofia, Università “La Sapienza” di Roma.


Motivazione della giuria
La tesi magistrale di Nike Giurlani su Le grandi penne al Giro d’Italia, svolta presso la Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università “La Sapienza” di Roma, affronta con impegno la partecipazione di scrittori alla manifestazione sportiva, seguendo il rapporto fra ciclismo e letteratura soprattutto nei decenni centrali del secolo scorso. Dopo la garbata e generica sintesi iniziale sulla storia del ciclismo e del Giro d’Italia, la ricerca entra nel vivo studiando la presenza, in funzione di inviati al seguito della corsa, di scrittori quali Achille Campanile (nel 1932), Vasco Pratolini (1947, 1955), Alfonso Gatto (1947, 1948, 1959) e Dino Buzzati (1949), dei quali si coglie con lucidità la peculiare connotazione di letterati in prestito al giornalismo sportivo, sostanzialmente diversa da quella dei veri “addetti ai lavori”. In questa prospettiva un ruolo a parte va assegnato a Orio Vergani, vero cronista (al Giro dal 1927 a fine anni ’50). Si rileva pure l’occasionale partecipazione di Anna Maria Ortese (nel 1955). Specialmente (e giustamente) mirata risulta l’attenzione per l’immediato dopoguerra: dal “Giro della Rinascita” del ’46 fino ai pieni anni ’50, nei quali l’evento sportivo si coniugava con le vicende dell’uscita dell’Italia dalla catastrofe bellica, con le tensioni, le identificazioni e i sentimenti di un periodo decisamente complesso nel quale, peraltro, la passione sportiva riesce in più di un caso a prevalere sulla drammaticità di congiunture e divisioni. Emerge dalla tesi il recupero delle condizioni del Paese nella fase post-bellica insieme alla realtà del ciclismo come lavoro, al duro mestiere del gregario, al progressivo crescere degli interessi finanziari, all’emergere di passioni che nel binomio Coppi-Bartali trovano il migliore caso di studio. Particolarmente significative in questo senso appaiono le parti della ricerca dedicate a Pratolini e a Gatto. A loro del resto si devono alcune delle pagine letterariamente più interessanti, che richiamano per qualità (ovviamente non per drammaticità) il racconto di Giovanni Testori del 1954 (Il dio del Roserio). Di questo scritto si tratta nella parte finale della tesi, dedicata a “Letteratura e ciclismo”, nella quale oltre a Testori si prendono in esame scritti di Ennio Cavalli, di Franco Cordelli e, in una sorta di appendice, anche di Curzio Malaparte. Un’intervista finale a Candido Cannavò si giustifica come utile testimonianza su quanto distingueva la inconsueta presenza dei letterati rispetto agli altri personaggi della “carovana” del Giro.
Per la cura del lavoro svolto e per i materiali proposti nello studio su Le grandi penne al Giro d’Italia la commissione giudicatrice ha ritenuto la dott.ssa Nike Giurlani meritevole di ricevere la borsa di studio intitolata a Gaetano Cozzi.

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