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la Fondazione per

Borse di studio “Gaetano Cozzi”

Anno accademico 2002-2003


CRISTINA FIORINI,
Nuove ricerche sui tarocchi quattrocenteschi della collezione Rothschild al Louvre,

Scuola di Specializzazione in storia dell'arte,
Università Cattolica di Milano.


MOTIVAZIONE DELLA GIURIA

La tesi di specializzazione di Cristina Fiorini si caratterizza anzitutto per la cura e la capacità critica con cui affronta un tema insieme difficile e meritevole da tempo di specifici approfondimenti. L'attenta raccolta del materiale iconografico utile e la sicura conoscenza di una bibliografia sparsa e di carattere piuttosto vario sono la necessaria premessa a un lavoro che giunge a proporre nuove soluzioni e interessanti ipotesi in merito a un oggetto specifico (le carte da gioco) troppo spesso trascurato dagli storici dell'arte. In questo ambito i tarocchi della collezione Rothschild sono in assoluto una delle testimonianze più rilevanti che ci siano rimaste e molto opportuno è il loro collegamento con altre carte a noi pervenute quali i tarocchi detti di Carlo VI, quelli del Museo di Castel Ursino (Catania), o ancora quelli della Cary Collection o la carta conservata al Museo di Bassano.

Le schede che illustrano analiticamente le singole carte sono ben costruite e offrono un giusto supporto alle valutazioni critiche che costituiscono l'aspetto più significativo del lavoro di tesi. In particolare si segnala l'attenta analisi stilistica e dei rapporti recuperabili con l'opera di Giovanni di Marco, con l'identificazione di questo artista come il probabile artefice della serie, suggerendo anche una ipotesi di datazione che fissa la composizione del mazzo Rothschild agli anni venti del Quattrocento. Soprattutto i confronti con quanto rimastoci della pittura di Giovanni di Marco sembrano condurre a risultati definitivi, e interessanti sono pure i collegamenti con alcune carte fiorentine di epoca posteriore. In sostanza, si dà nuovo corpo al ruolo probabilmente avuto da Firenze nella diffusione dei Trionfi.

Più aperti sembrano rimanere, invece, i collegamenti fra l'ambiente fiorentino e quello ferrarese, nonché il problema dell'origine del ludus triumphorum, per il quale è evidente lo squilibrio tra le certezze che possono offrire le testimonianze documentarie e quelle deducibili da proposte interpretative anche quando solidamente appoggiate. In ogni caso, nuovi elementi di valutazione vengono offerti in un settore nel quale gli specialisti si muovono da anni senza grosse novità. In sostanza, decisivo rimane soprattutto il recupero del ruolo di Giovanni di Marco e importante appare la parte ora riconosciuta all'ambiente fiorentino (finora sottovalutata). Per quanto esposto, per la finezza nell'analisi dei caratteri stilistici, per la capacità di confrontarsi con una bibliografia non sempre semplice e lineare, oltre che per la speciale, intrinseca qualità del lavoro, la commissione è stata unanime nell'assegnare alla ricerca di Cristina Fiorini la borsa di studio intitolata a Gaetano Cozzi e riservata alle tesi di dottorato.











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