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Borse di studio “Gaetano Cozzi” |
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edizione 2012MARGHERITA CORSI Il “gioco delle panze” a Venezia Laurea magistrale, Università di Verona
Motivazione della giuria La tesi di laurea magistrale di Margherita Corsi, Il “gioco delle panze” a Venezia, elaborata presso l’Università di Verona sotto la guida del prof. Federico Barbierato, si presenta meritevole di attenzione tanto per la materia specifica che affronta, quanto per il contesto in cui viene correttamente inserita. L’argomento centrale della ricerca è la pratica di un gioco d’azzardo generalmente indicato come “maschio o femmina”, che si diffuse ampiamente in Italia nel corso del Cinquecento. Oggetto della puntata era il sesso di un nascituro. In altri termini, individuata una donna in attesa, si raccoglievano scommesse sul neonato. Si tratta di una usanza assai poco nota agli studi, sulla quale era possibile finora citare soltanto un paio di contributi specifici, e tuttavia doveva essere piuttosto praticata se per bloccarla si dovette intervenire a più riprese con specifici divieti. Alla base del lavoro della dottoressa Corsi sta un piccolo ma importante gruppo di registri compresi fra il 1670 e il 1720, in cui la materia viene trattata nell’ottica propria delle autorità, impegnate nell’applicazione dei divieti e nella lotta all’azzardo. Si tratta di fonti indubbiamente importanti con le quali per la prima volta si è potuto disporre di un buon campione di dati organicamente valutabili e non di singoli casi o specifiche attestazioni. L’analisi ha così permesso di mettere in luce i comportamenti, le connotazioni sociali, i modi di operare del mondo degli allibratori e degli scommettitori (e soprattutto: scommettitrici), con uno sguardo su un aspetto nuovo della società veneziana. Nel quadro della ricerca, il “gioco delle panze” è dunque il nucleo centrale e, peraltro, la particolare scommessa viene opportunamente ricollocata nel più ampio complesso della storia sociale del gioco, in un ambito di ricerche ancora in parte di frontiera, qual è quello della storia della ludicità. Il tema specifico è in sostanza ben inserito nel più generale contesto della vicenda complessiva del gioco d’azzardo e della speciale stagione rappresentata dal secolo XVI che, dopo le fasi in precedenza segnate, per quanto riguarda la puntata di denaro, dai dadi e poi dalle carte da gioco, vide la grande diffusione delle lotterie e delle scommesse. In quella stagione di nuove pratiche ludiche, prima del grande trionfo europeo del lotto di Genova (l’attuale e ancora corrente gioco sui 90 numeri), la puntata sui nascituri, ancora pochissimo nota, trova la giusta collocazione. A riprova della correttezza nelle valutazioni del caso di studio, va segnalata anche la buona base bibliografica e l’affidabilità dei parametri di partenza nell’indagine. Ciò premesso, per le novità portate alla conoscenza di un tema pochissimo noto e studiato, per la capacità di contestualizzazione della materia affrontata, per la cura nel recupero di materiale inedito e di sicuro rilievo, la commissione è unanime nel ritenere la tesi di laurea magistrale di Margherita Corsi su Il "gioco delle panze", pienamente meritevole di ricevere la borsa di studio intitolata a Gaetano Cozzi.
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