Parco Stucky Longobardi, Mogliano Veneto (Treviso)

Parco Stucky Longobardi fulcro di un “grande progetto” per Mogliano Veneto


L’acquisizione da parte del Comune di Mogliano Veneto, nel 1997, del parco progettato da Antonio Caregaro Negrin tra il 1855 e il 1861 ha costituito l’occasione per affrontare due tipi di questioni: quelle legate all’uso pubblico di un parco storico realizzato originariamente a corredo di una villa privata e quelle legate a un ripensamento dell’intero insieme degli spazi pubblici della città, che possono trovare nel bene di nuova acquisizione un fulcro di notevole interesse.
Il primo tema è stato affrontato partendo dalla ricostruzione della complessa storia dell’area, dalla situazione precedente all’intervento del Caregaro Negrin fino alle modifiche più recenti, compresa la costruzione della villa, da parte degli ultimi proprietari, attorno alla metà del Novecento. Le vicissitudini del sito hanno mantenuto nei secoli il denominatore comune della sua connotazione privata. L’acquisizione da parte del Comune, intenzionato ad aprirlo al pubblico in tempi brevi, ha comportato allora la necessità di decidere ed effettuare molto velocemente le operazioni di manutenzione straordinaria indispensabili per assicurare la sicurezza dei frequentatori, compresa la chiusura temporanea delle parti più fragili del parco. Contemporaneamente sono stati avviati alcuni “progetti speciali”, finalizzati alla salvaguardia e valorizzazione complessiva del parco.
Il secondo gruppo di questioni affrontate mirava a far diventare il parco parte integrante di un vasto insieme di spazi pubblici con i quali intessere relazioni dirette e indirette, abbattendo idealmente il muro di cinta che lo circonda. In altre parole, le operazioni connesse all’apertura al pubblico hanno solo avviato un processo di ripensamento su questo luogo basato sul rapporto tra la sua memoria (da approfondire) e il suo destino possibile (luogo pubblico subito ma, domani, fulcro di un sistema di spazi).

Il laboratorio ha considerato tutto l’insieme delle proprietà pubbliche, concertando con gli amministratori un ridisegno del centro cittadino a partire dalla piazza centrale, in grado di valorizzare tutti gli elementi di pregio del territorio (acque, edifici storici, lacerti di paesaggio agrario), arrivando a proporre un nuovo edificio-ponte, direttamente connesso al parco, nel quale possa trovare sede un centro di documentazione sul paesaggio e l’ambiente unico per il territorio di Mogliano, in grado di riunire i documenti ora sparsi tra i vari uffici comunali, provinciali, regionali, le biblioteche, gli archivi dei consorzi di bonifica, gli archivi privati.
Coerentemente con l’ipotesi generale formulata dal laboratorio, la villa interna al parco nel 2000 è divenuta sede del Centro Internazionale Civiltà dell’Acqua che si occupa direttamente della gestione ordinaria del parco. La Fondazione ha mantenuto fino al 2003 il ruolo di supervisione scientifica (attraverso una convenzione con il Comune di Mogliano), affiancando il Centro per le questioni che riguardano le cure ordinarie al parco e il Comune per tutti gli interventi “speciali”.
In particolare si segnalano gli interventi svolti nel 2002: la demolizione della piscina con la ricostituzione dell’ansa della fossa Storta e la manutenzione straordinaria della zona delle rovine, in vista del restauro del manufatto, che ne ha reso visibile la straordinaria architettura.


1997-2003

laboratorio

 

committenza
Comune di Mogliano Veneto

coordinamento
Domenico Luciani e 
Simonetta Zanon
con la collaborazione di
Diego Bottacin, Francesca Campolo e Sandro Lauzzana

interventi di
Giuseppe Baldo, Teresa Marson, Valeriano Pastor, Bernardetta Ricatti e Massimo Rossi

Fondazione Benetton Studi Ricerche
/ en.fbsr.it stampa del 19 aprile 2024