“Creare in una città come Treviso...”
di Gaetano Cozzi
Era apparso inoltre indispensabile che una nuova istituzione culturale, espressione dell’attuale rigoglio della terra veneta, dovesse ripiegarsi sul suo passato, quello lontano e quello vicino, indagandone la storia, ritrovandone il volto antico, onde farne uno strumento di arricchimento della sua realtà odierna. Non si poteva non cominciare dall’agricoltura: l’agricoltura, che è rimasta fino a pochi decenni fa l’attività preminente del Veneto, dando al paesaggio il suo profilo e impronta a consuetudini, espressioni devozionali, concezioni di vita. L’attività scientifica della Fondazione si è aperta con lo sguardo alla terra, e a villaggi, paesi, cittadine che della terra vivevano. Danilo Gasparini, già affermatosi come studioso e organizzatore di studi sul Trevigiano, appartenente alla generazione che ha suscitato il fiorire della storia locale veneta, aveva subito proposto il tema per una ambiziosissima ricerca abbracciante tutto questo territorio, uno spazio di 200.000 ettari, comprendente cinquecento tra centri urbani e comunità rurali: in pratica, valendosi dell’esistenza di estimi redatti per ciascuna delle diciassette aree politico-amministrative in cui esso si articolava e di altre fonti archivistiche omogenee, si intendeva mettere a fuoco, sfruttando in particolare la possibilità di un’analisi comparativa e l’uso di strumenti offerti dall’informatica, quali fossero la densità demografica e le ripartizioni sociali, gli assetti produttivi e le forme di conduzione, i mutamenti delle tecniche di coltivazione, la variazione delle colture. I risultati di questa ricerca sulle Campagne trevigiane in età moderna sono in parte editi, altri in corso di stampa o in stato di ormai avanzata preparazione. E proprio in corrispondenza agli scopi ideali di questo centro, che indicheremo d’ora in poi con il nome assunto in tempi recenti, Fondazione Benetton Studi Ricerche, la ricerca ha svolto il ruolo di una vera e propria scuola per coloro che vi hanno partecipato, in virtù della generosità e della passione di studiosi che pur non avevano rapporti istituzionali con la Fondazione: parlo di Gigi Corazzol e di quel grande maestro e pioniere della storia dell’agricoltura veneta che è stato Marino Berengo.
Un’altra grande ricerca di storia veneta, iniziata nell’ambito della Fondazione quando la precedente stava per concludersi, è quella che affronta una vicenda straordinaria, che ha per protagonista ancora la campagna, vicenda tutta intrisa di dolore e di speranza, coinvolgente centinaia di migliaia di persone: l’emigrazione tra Ottocento e Novecento. Essa è stata per così dire introdotta dalla pubblicazione, a cura della Fondazione Benetton, del libro di Francesca Meneghetti-Casarin, Treviso-Genova andata e ritorno. Gli albori dell’emigrazione transoceanica e l’inchiesta dell’Ateneo di Treviso (1876-1878). Superfluo farne l’elogio, ne è ora in corso in Brasile l’edizione in portoghese.