proposte per la salvaguardia e la valorizzazione della Rocca di Spoleto e dei suoi dintorni
Abbiamo cercato di assumere la particolare densità del patrimonio di memoria e di natura costituito dalla Rocca, dal colle Sant’Elia e dagli spazi aperti contestuali come energia per affrontare la difficoltà del triplice obiettivo: a. attrarre la grande macchina monumentale e le sue nuove funzioni nel sistema gravitazionale della vita della città, definendo la modalità delle relazioni e la puntuale topografia dei percorsi; b. rendere contemporaneamente ancor più chiara (fin dalla scala territoriale) la sua irriducibile alterità mettendone in valore “lo statuto di estraneità e di separatezza”; c. dare forma e conterminazione a un ampio parco urbano contestuale, fissandone le porte e delineando la fisionomia dei diversi spazi aperti che lo compongono.
Il laboratorio ha risposto ai tre quesiti posti dal comitato paritetico di gestione suggerendo: a. un nuovo sistema di relazioni tra la città e la Rocca, che comprende un accesso principale agevolato da un sistema di risalita meccanica in grado di soddisfare tutte le esigenze legate alle nuove destinazioni d’uso del manufatto-rocca, strettamente legato al modello della mobilità nel centro storico e integrato da un sistema secondario che comprende tutte le entrate/uscite pedonali possibili, a partire dai principali tracciati storici; b. una radicale pulizia del basamento di roccia su cui poggia il monumento, e che del monumento è parte integrante, e un ridisegno dei vari spazi aperti interni alla Rocca; c. interventi di salvaguardia e valorizzazione specifici per una serie di ambiti contigui che, dal ponte Sanguinario a nord del centro fino alla campagna lungo il Tessino a sud della città, lungo la cinta muraria storica, definiscono la conterminazione ideale del parco della Rocca.
I risultati di questo lavoro sono stati ordinati e sintetizzati nel dossier Proposte per la salvaguardia e la valorizzazione della Rocca di Spoleto e dei suoi dintorni, curato da Simonetta Zanon con la collaborazione dei partecipanti al laboratorio.
Spolette: vue prise au dessou de la route de Rome, 1850 circa, da un disegno di Chapuy, incisione di Tirpenne (Guglielmo Da Angelis D'Ossat e Bruno Toscano, Spoleto. Argomenti di storia urbana, Banca Popolare di Spoleto-Amilcare Pizzi, Milano 1985, p. 78).
aprile 1998-2000
laboratorio
committenza Comitato paritetico di gestione della Rocca Albornoziana (Ministero Beni e Attività Culturali, Regione Umbria, Comune di Spoleto)
coordinamento Domenico Luciani con la collaborazione di
Lamberto Gentili
contributi di Massimo Coccetta, Giuseppe Fiengo, Bruno Gori, Dorica Manconi, Francesco Mariani, Valeriana Mazzasette, Maria Grazia Possenti, Bernardino Sperandio e Bruno Toscano
partecipanti Antonio Di Campli, Ida Frigo, Luigi Latini, Mauro Magrini, Bruno Mattioli, Massimo Rossi, Ilaria Rossi Doria e Simonetta Zanon