Paesaggio agrario tra Postumia e Aurelia, Castelfranco Veneto (Treviso)


Il laboratorio, concernente il compendio dell’Istituto agrario “Cavour” di Castelfranco Veneto, ha delineato un programma per il futuro dell’azienda agraria della scuola, a partire dalla volontà di salvaguardare e valorizzare il brano di paesaggio agrario in cui si trova, nel rispetto delle esigenze degli enti che vi hanno sede.
Si è proposta la riorganizzazione formale degli spazi aperti dell’intero compendio, sulla base delle esigenze funzionali attuali, legate principalmente alla scuola (parcheggi, viabilità interna, rapporti con la viabilità esterna), dell’analisi delle colture attuali e future dell’azienda agricola, della programmazione e del riordino delle altre attività che in futuro dovessero insediarsi nel compendio.
A partire da un’approfondita analisi dell’evoluzione del paesaggio, il cui degrado ha subito una forte accelerazione nella seconda metà del secolo scorso a causa dell’urbanizzazione “diffusa” e dei modelli di agricoltura “industriale”, il laboratorio ha individuato le principali linee di azione, le “opzioni strategiche” finalizzate al mantenimento di una continuità analogica con gli assetti storici che hanno interessato l’area e i cui segni ancora ne connotano fortemente il paesaggio.
Si tratta, in sintesi, della centuriazione romana, della struttura dei campi trevigiani, della rete idrografica.
È emersa l’opportunità di suddividere “idealmente” il compendio stesso in tre fasce parallele, con un nuovo disegno che faccia emergere nel tempo caratteristiche formali e funzionali specifiche:
- una fascia lungo la via Postumia di alta qualità paesaggistica, con particolare attenzione all’archeologia del luogo;
- una fascia intermedia “funzionale” nella quale si concentrano gli edifici e gli impianti;
- una fascia di campagna (paesaggio agrario, azienda agricola) che restituisca l’assetto geometrico “storico” attraverso una riorganizzazione per moduli e definizioni innovative.

Nell’ambito dei necessari approfondimenti, il laboratorio ha commissionato due ricerche specifiche:
Contributo all’indagine sulle trasformazioni del paesaggio per mezzo di documenti e indizi, scritti e orali, relativi al patrimonio vegetale e alla sua evoluzione storica, a cura di Giuseppe Busnardo;
Indagine sui dati ambientali, antropici e toponomastici del comune censuario di Salvarosa deducibili dal Catasto Napoleonico e dagli estimi degli anni 1542 e 1700, a cura di Mauro Vigato.
Il primo risultato concreto è stato lo spostamento della collocazione del nuovo fitodepuratore della scuola, progettato dagli uffici tecnici competenti prima dell’avvio del laboratorio e quindi in modo del tutto indipendente dall’impostazione generale dell’area che il laboratorio stesso stava definendo.
Dal momento che il nuovo fitodepuratore avrebbe costituito un elemento di contraddizione, si è studiato e concordato con gli uffici tecnici della Provincia e i progettisti incaricati un modo per rendere la nuova struttura coerente con i criteri generali approvati dal laboratorio, ridefinendo forma, misure e collocazione dell’impianto. Grazie all'esemplare disponibilità di tutti, si è arrivati allo straordinario risultato della modifica di un progetto di un ente pubblico, già in fase esecutiva, per ragioni “culturali”.
I primi risultati del laboratorio sono stati discussi con la committenza e gli interessati il 5 dicembre 2001, nel corso di un incontro svoltosi presso l’Istituto agrario di Castelfranco.

2001

laboratorio

 

committenza
Comune di Castelfranco Veneto, Istituto Professionale di Stato per l’Agricoltura e l’Ambiente “C. di Cavour”.

coordinamento
Domenico Luciani,
con la collaborazione di
Simonetta Zanon; Maria Gomierato (sindaco di Castelfranco Veneto), Ubaldo Fanton (assessore provinciale), Adriano Panizzon (preside dell’Istituto “Cavour”).

partecipanti
Renato Ballan, Carlo Bergamin, Giuseppe Busnardo, Giacinto Cecchetto, Donata Cenedese, Beniamino Faoro, Danilo Gasparini, Mario Pizzolon, Giovanni Roman, Massimo Rossi, Mauro Vigato.

contributi
Fabrizio Bettiol, Paolo Bruzzolo, Giampaolo Cagnin, Claudio Cazzolato, Fabrizio Dal Molin, Serafino Guidolin, Giustino Martignago, Isabella Modugno, Luciano Pietrobon, Guido Rosada, Antonio Zannin.

Fondazione Benetton Studi Ricerche
/ en.fbsr.it stampa del 19 aprile 2024