Palazzo Caotorta


Luogo di antico insediamento descritto da Bartolomeo Burchiellati come «statio antico et nobile illustremente», risulta abitato prima del XVI secolo da canonici della Cattedrale. Agli inizi di quel secolo i fratelli Scotto rifabbricano una grande casa riunendo edifici precedenti, uno dei quali «di ragione del grande Hospitale [...] con grandi vacui fini all’acqua».
La descrizione si può interpretare come la costruzione di un nuovo edificio, avvenuta mantenendo il sedime e parte delle murature antiche, riempiendo alcuni spazi aperti, presumibilmente cortili interni, delimitati dalla Roggia.

Nel 1718 risulta di proprietà e abitato da messer Cristoforo Como, e verso la fine del secolo viene acquistato da Girolamo Caotorta, che lo sottopone a una radicale ristrutturazione, come aveva fatto per le due ville di Spercenigo e di Ponzano; la decorazione della stanza sud-ovest del piano nobile, eseguita da Giovanni Battista Canal attorno al 1806, propone una data per la fine dei lavori.

Tra il 1860 e il 1870 sono stati eseguiti lavori di modifica sostanziali: la casetta adiacente è stata ridotta di dimensioni per realizzare un passaggio laterale fino alla Roggia; il palazzo è stato diviso in vari appartamenti lasciando ai Caotorta l’uso del solo piano nobile. È di questi anni la decorazione della saletta a sud-est del piano nobile.
L’intervento di consolidamento e ristrutturazione (2002-2003) è stato molto complesso, a causa delle pessime condizioni dell’edificio. Sono stati restaurati tutti gli intonaci storici, sia interni che esterni, e tutti gli elementi decorativi, riconducendo il palazzo alla sua unità funzionale iniziale.

 

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/ en.fbsr.it stampa del 22 novembre 2024