Mariotto, Pancetta e la pazza gara in biciclettaspettacolo teatrale per le scuoleUn’altra avventura per il mitico duo Mariotto e il suo cane Pancetta. Dopo aver sconfitto la Strega Manginfretta, aver imparato che mangiare non significa ingozzarsi di schifezze e persino ad andare in bicicletta, Mariotto deve mettere alla prova quest’ultima nuova capacità contro una terribile ragazzina: Selvaggia Urbana Volponi, detta S.U.V. L’argomento, su cui verte questo secondo spettacolo, è già accennato nel soprannome di questa pestifera compagna di classe di Mariotto, che sfiderà il nostro eroe a cimentarsi in una gara di bicicletta. Se vincerà lui, potrà prendersi la nuova, fantasmagorica Mountain Bike tanto sognata, mentre se vincerà lei, Mariotto dovrà cederle Pancetta. Mariotto, in buona fede, accetta, senza sapere che l’avversaria non ha nessuna intenzione di gareggiare lealmente. Anche perché S.U.V. odia le biciclette. A lei piace solo farsi scorazzare in giro, sulla mega auto Ciclone triplo turbo 8000, dall’autista che suo padre le ha messo a disposizione. Quello che le interessa veramente è umiliare Mariotto e privarlo dell’unica cosa che lui ha più di lei: un vero amico e cioè Pancetta. La corsa avrà molti colpi di scena, il cui culmine consisterà nella decisione di S.U.V. di usare la sua arma segreta: Fumo Nero, un essere tossicissimo che abita nei tubi di scappamento delle macchine. E più le macchine sono grandi e potenti, più benzina consumano, maggiore è la forza di Fumo Nero. Mariotto e Pancetta, però, nonostante ad un certo punto se la vedano davvero brutta, non si perderanno mai d’animo. Insieme, formano un’accoppiata formidabile e insieme riusciranno a tagliare il traguardo per primi, accompagnati da un boato di gioia. Perché, come Mariotto spiega a S.U.V.: “...Per essere felici, non c’è bisogno di arrivare primi, né di avere sempre cose più nuove o più belle... Io ho già tutto quello che mi serve per essere felice, cose che tu non hai perché non si possono comprare: una vecchia, meravigliosa bici e il migliore amico che si possa avere...” |
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Fondazione Benetton Studi Ricerche
/ en.fbsr.it stampa del 22 novembre 2024
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