Borse di studio “Gaetano Cozzi”

anno accademico 2003-2004


MICOL GUFFANTI,
Il gioco come ipotesi ontologica,

Facoltà di lettere e filosofia, Università di Milano.



MOTIVAZIONE DELLA GIURIA

Obiettivo della tesi di laurea di Micol Guffanti è riscoprire la pregnanza esistenziale del gioco e proporlo come possibile paradigma di prassi filosofica, superando così il luogo comune del gioco quale realtà marginale. Tema centrale è «l’individuazione del gioco quale modalità di descrizione e spiegazione dell’essere […] nel senso dell’individuazione di una ludicità radicata nelle strutture del mondo».
Tale ipotesi prende corpo nella ricognizione critica e puntuale – condotta dalla dottoressa Guffanti con non comuni doti retoriche –, delle opere di un gruppo di pensatori e filosofi, collocabili in un ampio arco cronologico che va dall’antichità al secolo scorso, che si sono interrogati sul fenomeno ludico. Particolarmente capace e densa l’analisi condotta su Eugen Fink e Friedrich Nietzsche, presupposti fondamentali per elevare il gioco a struttura ontologica e, quindi, risultati nodi centrali di questo lavoro.
Bisogna peraltro sottolineare la volontà costante dell’autrice di non perdere di vista durante la sua disamina la concretezza del gioco: proprio questo nesso fra prassi e teoria, fra antropologia e filosofia risalta, da un punto di vista metodologico, come aspetto di particolare rilievo di questa tesi.
Efficaci (e non prive di suggestione) anche le incursioni in testi che esulano dal contesto strettamente filosofico, «ma forse proprio per questo capaci di allargare alcuni orizzonti e alcune vie lasciate in disparte dalla filosofia ufficiale»: fra tutte, sulle parole di Francesco De Gregori, le riflessioni dedicate al “giocatore triste”, parafrasi musicale del “cattivo giocatore” niciano.

In particolare il primo capitolo sottolinea l’importanza e la priorità della dimensione ludica nell’agire e nella storia dell’uomo: l’indagine spazia, sapientemente, da Huizinga e Caillois, a Jung e Kerényi, ma anche a Platone ed Eraclito.

La seconda e terza parte sono dedicate a risolvere il problema della realtà del mondo creato dal gioco. Ciò significa, come condensa l’autrice, individuare delle “realtà sperimentali”, in grado di costituire alternative o piattaforme di modifica della realtà ordinaria. Qui il gioco è inteso come “finestra aperta” sull’essere dell’uomo e del mondo.
Dopo le riflessioni, in particolare, di Kendall Walton e Donald Winnicott sullo “statuto ontologico” del gioco e di Friedrich Nietzsche (per il quale esso diventa metodo di conoscenza e modalità d’azione), si passa alla nozione di gioco come simbolo (frammento) cosmico espressa da Fink, nella quale ben si comprenderebbe il legame tra gioco dell’uomo e gioco del mondo: non si può guardare il gioco dell’uomo senza cogliere in esso il riflesso di quello cosmico. Il gioco del mondo finkiano rappresenterebbe, in ultima analisi, “l’unica chiave di accesso” a un pensiero non metafisico.

Meno “interpretativa” rispetto al resto, ma degna di nota anche l’ultima parte, nella quale si dà conto della teologia ludica (la risposta al rischio nichilista finkiano di autori quali Jürgen Moltmann, Harvey Cox e Hugo Rahner): tratti caratteristici dell’attività ludica (la gratuità, come la “meravigliosa” innocenza…) suggeriscono un suo accostamento alla rivelazione biblica. In questa prospettiva, allora, la creazione del Dio della Genesi e persino la vicenda di Cristo possono tradursi in categorie ludiche.
Anche in questo particolare approccio teologico, come spiega la dottoressa Guffanti, quello che conta non sono gli specifici argomenti a favore o meno di una “teologia” del gioco, quanto le modalità dell’azione, il tentativo di proporrre un atteggiamento diverso (ludico) del cristiano nei riguardi di Dio e della vita, alternativo «al dogmatismo e alle chiusure interpretative».

Per i risultati raggiunti la commissione unanime ha ritenuto il lavoro di Micol Guffanti meritevole di ricevere una delle borse di studio intitolate a Gaetano Cozzi e riservate alle tesi di laurea.










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/ en.fbsr.it stampa del 1 settembre 2024