Cerca do Mosteiro de Tibães

Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino
nona edizione, 1998


Motivazione della giuria
La giuria del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino ha deciso all’unanimità di dedicare la nona edizione (1998) alla Cerca do Mosteiro de Tibães, barco dei monaci, vasto compendio di boschi, frutteti, orti e giardini, bacini e canali, opere di architettura e forme di pietra, sulle falde che discendono dal monte di São Gens verso il borgo di Mire de Tibães e il fiume Cávado, nei dintorni della città di Braga, nella regione del Minho, estremo nord del Portogallo.
Il paesaggio culturale, che ha una dimensione originaria di 40 ettari racchiusi dentro un alto muro, e che si impernia nella fabbrica del monastero benedettino di San Martino di Tibães, è testimone di una condizione naturale particolarmente fertile, tra oceano e montagne, con piogge abbondanti che formano spesso un vivace digradare di acque sorgive e correnti; condizione naturale nella quale la presenza umana plurimillenaria ha compiuto un lavoro abile e multiforme, capace di usare con particolare sapienza l’acqua e i materiali più diversi, dal granito al legno, dall’argilla all’oro, e di coltivare la terra con profonda conoscenza del mondo vegetale e delle sue infinite disponibilità sperimentali.
Tutto ciò si addensa, con segni visibili, nell’esperienza del monachesimo benedettino in diverse fasi: l’insediamento originario, dalla fine del secolo X fino al secolo XIII; la lunga crisi dall’età tardomedievale alla Controriforma; la rinascita che dal tardo Cinquecento arriva alla fine del Settecento, nella quale Tibães diviene casa madre di tutti i monasteri benedettini del Portogallo e del Brasile.
Dopo due secoli di degrado, attraversati senza le cure dei monaci, il compendio viene acquisito al patrimonio pubblico nel 1986 e affidato all’Instituto Português do Património Arquitectónico. È a questo nuovo inizio di attenzioni, di proposte e di interventi concreti che si rivolge con fiducia la nona edizione del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino.
Con questa scelta unanime, la giuria, continuando la sua peregrinazione nei luoghi e nei casi della storia del paesaggio e del giardino, intende attirare l’attenzione sopra un’area geografica, quella lusitana, che troppo spesso viene confinata al margine delle attenzioni conoscitive e dei giudizi di valore. È un’aberrazione che coinvolge molte altre civiltà e che richiede adeguate correzioni storiche e geografiche.
Il Portogallo si presenta come un vario, vivo e peculiare universo di figure e di vicende paesaggistiche. Colpisce il ruolo e il senso del paesaggio agrario, la qualità e l’ordine dell’agricoltura, la cura dei dettagli nelle vigne, il gusto del lavoro nelle campagne, in un paese segnato da una storia marinara e da un'onnipresente tensione di sentimenti e di interessi rivolta all’oceano.
Per capire questi apparenti paradossi, occorre ripensare allo spessore e al crogiuolo delle relazioni e delle influenze culturali e antropologiche vissute dal Portogallo nei rapporti con altre aree geografiche, da quelle più lontane, come quella indiana, a quelle più vicine, come quelle araba e fiamminga.
Tra tanti e così diversi luoghi portoghesi di grande densità, la giuria ha individuato il barco dei monaci di Tibães come corrispondente alle finalità del Premio Internazionale Carlo Scarpa per il Giardino, capace di rappresentare con chiarezza la complessità dei compiti di governo del paesaggio.

 


Tibães presenta una congiuntura esemplare di questioni teoriche e pratiche per la salvaguardia e la valorizzazione del rapporto tra assetto idrogeologico naturale e le impressionanti trasformazioni compiute dall’ingegno e dal lavoro umano, per governare l’acqua, per definire gli spazi coltivati, per trattare le opere lapidee e lignee. Tra tante testimonianze di questo rapporto, spicca l’escadório, la scalinata che dal monastero sale fino alla cappella di San Benedetto, silenziosa ascesa dell’uomo cui corrisponde la quieta e discorrente discesa dell’acqua. La scalinata d’acqua, di pietra e di piccoli giardini e frutteti laterali a gradoni, è un topos che connota anche altri vertici della cultura paesaggistica lusitana, dal bosco sacro di Buçaco fino alla macchina stupefacente del vicino santuario del Bom Jesus do Monte.
A Tibães è visibile tutta la stratigrafia del rapporto tra monachesimo occidentale e cultura del paesaggio. La forma economicamente autosufficiente e l’attitudine modificatrice dell’ambiente fisico, in particolare dell’assetto idraulico, caratteri costitutivi dell’ideologia e dell’organizzazione monastica, danno ai luoghi un impianto definitivo, leggibile ancora dopo quasi due secoli di assenza dei monaci e di vicende di incertezza e spesso di degrado.
La giuria intende infine segnalare, a Tibães, l’impegno eloquente di una giovane democrazia verso il proprio patrimonio storico e culturale, reso concreto dallo sforzo importante dell’Instituto Português do Património Arquitectónico. Lavora a Tibães una squadra di tecnici e operatori, di capomastri, di ex minatori e di ex contadini, coordinati dalla soprintendente Aida Maria Reis da Mata e, per gli spazi aperti, dalla sua collaboratrice Maria João Dias Costa. Esse sono più di ogni altro coscienti di quanto ancora vada studiato e fatto, e di come si possano utilizzare i venticinque milioni di lire del premio per qualcuna di queste indagini e di queste proposte sul barco dei monaci. Da questo mirabile complesso di Tibães arriva un messaggio di speranza per tutto il patrimonio storico e paesaggistico. A questo messaggio la giuria intende rispondere dedicando il sigillo di Carlo Scarpa nella nona edizione del Premio Internazionale che porta il suo nome.

 

cerimonia di premiazione

9 maggio 1998
Castelfranco Veneto, 
Teatro Accademico


Nel corso della cerimonia pubblica il sigillo di Carlo Scarpa è stato consegnato all’Instituto Português do Património Arquitectónico.

pubblicazione

Cerca do Mosteiro de Tibães,

dossier 1998

L’Instituto Português do Património Arquitectónico ha pubblicato, nel 1999, l’edizione portoghese dell’opuscolo che la Fondazione ha dedicato al Mosteiro de Tibães in occasione del Premio Carlo Scarpa. L’edizione portoghese, curata da Aida Maria Reis da Mata e Maria João Dias Costa, è stata stampata in duemila copie.

Fondazione Benetton Studi Ricerche
/ en.fbsr.it stampa del 22 novembre 2024