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Quartiere del Piave

Paesaggio, proprietā e produzione in una campagna pedemontana veneta nei secoli XV e XVI


Claudio Pasqual
Quartiere del Piave

Paesaggio, proprietà e produzione in una campagna pedemontana veneta nei secoli XV e XVI
Edizioni Fondazione Benetton Studi Ricerche-Canova
Treviso 2006

XXVIII-516 pagine

una tavola allegata

prezzo di copertina 25 euro 
ISBN 88-8409-138-1 
(collana Studi veneti/Campagne trevigiane in età moderna, 10)


La società rurale del Quartiere del Piave, corrispondente all'area prealpina e pedemontana del contado di Treviso, si presenta nel XVI secolo con una notevole complessità di tratti.
 La “corsa alla terra” dei cittadini tocca marginalmente un territorio periferico rispetto ai maggiori centri urbani; in un contesto generale di piccola coltura, ne consegue un peso della proprietà contadina più forte che altrove, ma l’inclusione nei circuiti dello scambio è evidente nei sistemi agrari di policoltura promiscua, ormai invalsi nell’azienda familiare direttocoltivatrice, in cui si combinano, in un difficile equilibrio, agricoltura di sussistenza e produzione di mercato.
Il mondo dei campi rappresenta però solo un aspetto di questa realtà. L’ambiente ha altre risorse, pascoli e boschi e il grande fiume, e importanti attività economiche sono anche la pastorizia, la silvicoltura, la produzione di carbone dolce; soprattutto le strutture rurali sono state terreno favorevole allo sviluppo di una manifattura laniera di tipo protoindustriale, basata sul sistema a domicilio. In tutti questi settori, la forte presenza di elementi cittadini, che controllano produzione e commercializzazione, dimostra gli stretti legami del Quartiere con il mondo urbano.
Essenziali per la stabilità del sistema sono terre collettive molto estese. Ma a fine secolo il meccanismo della crescita si inceppa, tra sovraccarico demografico, blocco dell'espansione agricola, espropriazione contadina e polarizzazione sociale, e una partita decisiva si gioca proprio sui beni comunali, sui quali si scaricano le tensioni tra rentier cittadini, contadini-pastori e braccianti senza lavoro e senza terra.

 

Claudio Pasqual è stato allievo a Venezia di Marino Berengo, con il quale ha discusso una tesi su Mestre in età austriaca. Si è poi dedicato alla ricerca, con saggi in opere collettive sulla società rurale e sulla nobiltà del Veneto nell’Ottocento. Nel 2003 ha pubblicato, con Mauro Pitteri, il volume Mestre tra Ottocento e Novecento.

 

 

 


 

presentazione pubblica
Pieve di Soligo (Treviso)

venerdì primo dicembre 2006
Interventi di Michael Knapton, storico, Università di Udine; Danilo Gasparini, storico, Università di Padova; con la partecipazione dell'autore. 
L'incontro è stato organizzato dall'Assessorato alla cultura del comune di Pieve di Soligo e dalla Fondazione Benetton Studi Ricerche in collaborazione con Canova Edizioni.

 
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