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Toeput a Treviso

Ludovico Pozzoserrato, Lodewijk Toeput, pittore neerlandese nella civiltā veneta del tardo Cinquecento


Toeput a Treviso
Ludovico Pozzoserrato, Lodewijk Toeput, pittore neerlandese
nella civiltà veneta del tardo Cinquecento
a cura di Domenico Luciani e Stefania Mason Rinaldi
Fondazione Benetton Studi Ricerche-Acelum Edizioni
Treviso-Asolo 1988
208 pagine
12 illustrazioni a colori e 212 in bianco e nero
prezzo di copertina euro 20,65
(collana Memorie, 1; esaurito)

 

Questo pittore “ponentino”, capitato non per caso a Treviso nel 1582 dopo un itinerario che lo aveva portato da Anversa a Venezia, Firenze, Roma e di nuovo Venezia, riaccende, da Carlo Ridolfi (1648) in poi, periodiche querelle e nuove indagini. Il seminario di cui si presentano gli atti cade infatti a più di mezzo secolo dagli interventi di Peltzer, a trent’anni dall’ancora unica monografia di Menegazzi, a vent’anni dai riscontri aggiuntivi di Ballarin, a quasi dieci anni dalle iniziative di Pallucchini sul manierismo veneto culminate nella mostra Da Tiziano a El Greco, con un intervento “a proposito” di Mason Rinaldi.

Questa volta il “ritorno” a Pozzoserrato trae spunto dall’arrivo a Treviso, per iniziativa della Fondazione, di un suo testo pittorico complesso ed enigmatico. La Vanità della ricchezza o l’avaro melanconico va a dialogare con le opere autografe del prestigioso gruppo esposto al Museo Bailo e contribuisce, con il ciclo del Monte di Pietà e con gli altri suoi lavori di chiesa e di facciata, a fare della Marca Trevigiana una tappa obbligata per chi voglia conoscere il manierismo flandro-veneto.

Più che intorno alle sue opere, si è lavorato intorno alle sue idee, alle fonti, alla committenza, alle sue relazioni con la società e la città, alle conoscenze trattatistiche e simbologiche, ai viaggi e al rapporto con l’antico. E, per questa via, proprio le opere sono apparse in un corpus multiforme, dilatato, in parte inedito, a cominciare dai disegni fino alle grandi tele di chiesa, alle opere profane e private, alle pubbliche imprese su affresco.

Ne esce una di quelle figure che, se non decidono per folgoranti innovazioni, di certo contribuiscono, con il loro irrequieto migrare nei luoghi e nei modi, a quella circolazione e a quei contagi che connotano la storia della cultura e dell’arte veneta, e tessono la storia della cultura e dell’arte europea nel tardo Cinquecento.

Naviga nelle pagine delle pubblicazioni della collana Memorie

 
informazioni

Il volume raccoglie i materiali di un seminario organizzato dalla Fondazione il 6 e 7 novembre 1987, presso l’aula convegni della Provincia di Treviso. È stato realizzato con la collaborazione dell’Assessorato alla Cultura del Comune di Treviso e, per l’editing, del Poligrafo di Venezia.

Per altre informazioni: 

pubblicazioni@fbsr.it.

 
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