Poesia oracolare nell'officina di Francesco Marcolini
Terzetti per le «Sorti»
Poesia oracolare nell'officina di Francesco Marcolini
di Lodovico Dolce
edizione e commento a cura di Paolo Procaccioli
Fondazione Benetton Studi Ricerche-Viella
Treviso-Roma 2006
304 pagine
prezzo di copertina 40 euro
ISBN 88-8334-208-9
(collana Ludica, 6)
Nel 1540 il tipografo forlivese Francesco Marcolini pubblicava a Venezia Le sorti intitolate giardino d’i pensieri. Era un libro-gioco di altissima qualità che univa un corpus di cento immagini e 2.250 “terzetti”. Alla sua realizzazione aveva partecipato il veneziano Lodovico Dolce. Un letterato che il tempo a venire avrebbe etichettato come principe dei redattori editoriali (o, come si è detto a lungo e riduttivamente, dei poligrafi), ma in vita aveva fama non effimera di cultore di poesia, soprattutto di quella cavalleresca.
Il poeta rispose alla domanda di Marcolini con le terzine che qui si propongono. In esse Dolce assecondava gli schemi combinatori dell’amico e committente, e alimentava un gioco interminabile di variazioni su una serie ristretta di temi d’obbligo. Quelli nei quali allora e in ogni tempo si incarna la buona o la cattiva sorte: amore, fedeltà/infedeltà, matrimonio, figli, amicizia, bellezza, salute/malattia, fortuna/sfortuna politica, pace/guerra... Nel gioco però non solo le domande e le risposte, ma anche le parole dovevano essere quelle della convenzione, come comportava l’adesione alla finzione oracolare e alla cifra sentenziosa. La materia era dunque insidiosa e a rischio banalizzazione e monotonia, eppure le immagini e le parole di sempre nelle mani del poeta delle Sorti seppero evitare quel rischio con una padronanza che risulta spesso leggerezza e talora addirittura grazia.
Paolo Procaccioli insegna Letteratura italiana all’Università della Tuscia.
Si è interessato soprattutto di letteratura volgare rinascimentale, con ricerche intorno all’esegesi dantesca, alla novellistica post-boccacciana, alla letteratura irregolare del Cinquecento.
Ha curato il cd rom I commenti danteschi dei secoli XIV, XV e XVI (Lexis, Roma 1999), ed edizioni di Cristoforo Landino (Comento sopra la Comedia di Dante, Salerno Editrice, Roma 2001), della Novella del Grasso legnaiuolo (Fondazione Bembo-Guanda, Milano-Parma 1990), di Pietro Aretino (Lettere, ll. 1-6, e Lettere scritte a Pietro Aretino, ll. 1-2, Salerno Editrice, Roma 1997-2002 e 2003-2004), di Ortensio Lando (La sferza de’ scrittori antichi et moderni, Vignola, Roma 1995), di Anton Francesco Doni (Contra Aretinum, Vecchiarelli, Manziana 1998).