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la Fondazione per

Borse di studio “Gaetano Cozzi”

edizione 2012


CARLA RAK

Fotografia e tempo libero: Roma 1870-1915

Dottorato di ricerca in Scienze della Comunicazione, Università “La Sapienza” di Roma

 

 

Motivazione della giuria

Fotografia e tempo libero: Roma 1870-1915, la tesi del dottorato di ricerca di Carla Rak in Scienze della Comunicazione (XXII ciclo, anno accademico 2010-2011, tutor Isabella Pezzini, Dipartimento di Comunicazione e Ricerca Sociale, Università di Roma Sapienza), prende le mosse da un testo di Franco Ferrarotti, Dal documento alla testimonianza. La fotografia nelle scienze sociali, che insiste sull’importanza, ma anche sui limiti e sulle peculiarità della «ricerca per immagini», in modo particolare sul suo rapporto simbiotico con la parola. L’autrice si è quindi proposta di esplorare «un nuovo spazio di senso in cui verbale e visuale hanno la possibilità di arricchirsi vicendevolmente», nel suo caso «affrontando e ricostruendo, attraverso le fotografie, il tema e le forme del tempo libero nella città di Roma» (Introduzione, pp. IX-X).

Dalla presa di Roma all’ingresso dell’Italia nella prima guerra mondiale: come scrive Rak, «la scelta cronologica» - ma anche topologica e tematica - «non è casuale» (p. XI), dal momento che si misura con un processo di modernizzazione frutto dell’incrocio di tre fenomeni più o meno significativi e idiosincratici: la metamorfosi di Roma da sonnolenta capitale dello Stato pontificio a capitale del regno d’Italia con connesse aspirazioni ‘metropolitane’, l’affermazione della versione ottocentesca del tempo libero, quella ‘promossa’ dalla rivoluzione industriale, in un contesto romano che si era in precedenza distinto per il suo tradizionalismo e, infine, l’evoluzione dell’arte fotografica.

A quest’ultimo tema è dedicata la prima parte della tesi, che analizza teorie e pratiche della fotografia, mentre la seconda, che ha per titolo Viaggio fotografico nei divertimenti collettivi della Roma 1870-1915, si preoccupa di mettere a fuoco quegli usi tradizionali del tempo libero condivisi da tutta la cittadinanza e la terza è invece dedicata agli svaghi peculiari delle diverse classi sociali. Infine, la quarta parte indaga, in relazione alla Roma della Belle époque, i «nuovi divertimenti» - tra i quali quelli sportivi occuparono un posto importante - che si affermarono nel corso del quarto di secolo precedente lo scoppio della Grande Guerra. Come osserva con finezza l’autrice (pp. 302-303), nell’ambito strettamente sportivo Roma non si dimostrò all’altezza del suo ruolo di capitale: non solo unicamente tre delle diciannove federazioni sportive nazionali fondate in Italia tra il 1896 e il 1923 nacquero a Roma (contro, ad esempio, nove a Milano), ma quelle tre (scherma, tennis e ippica) non furono tanto espressione del «tessuto sociale della città» quanto degli ambienti militari e della corte sabauda.

La particolare ricchezza degli scavi archivistico (si veda l’esemplare appendice nella quale sono elencate le risorse fotografiche su Roma 1870-1915) e bibliografico, l’originalità metodologica, la qualità della scrittura, sono questi i motivi che hanno indotto la commissione a ritenere la tesi di dottorato di Carla Rak pienamente meritevole di ricevere il premio intitolato a Gaetano Cozzi.

 

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