SETTEMBRE 2024
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la Fondazione per

Borse di studio “Gaetano Cozzi”

Anno accademico 2000-2001


MAURIZIO ZERBINI, Dall’atleta greco all’anacoreta cristiano. Un percorso “dietetico” sacrale,
Dottorato di ricerca in storia religiosa, Università La Sapienza di Roma.

 

MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

La tesi di dottorato di ricerca di Maurizio Zerbini si presenta come uno studio documentato, maturo, svolto con ottima conoscenza delle fonti e della bibliografia, condotto con ormai sicura maturità scientifica. Il tema della ricerca, apparentemente lontano dall’universo ludico, in realtà vi trova un chiaro e raffinato collegamento soprattutto in quelle sue parti materialmente e concettualmente centrali dedicate al «cimento atletico dell’anacoreta» in cui, ben tenendo presenti i temi proposti dalla tradizione biblica, l’esperienza anacoretica si propone come un vero e proprio agone atletico nel quale l’“uomo di Dio” combatte la sua esasperata partita contro le passioni, alla ricerca di una perfezione ai limiti della condizione umana. In questa ottica persino le accurate pagine sulla dieta dell’anacoreta, sulla tavola vegetariana dell’uomo del deserto e sull’alimentazione a base di erbe o radici selvatiche come anticipazione della dolcezza paradisiaca o recupero della realtà alimentare dell’eden divengono essenziali per comprendere i termini, gli strumenti e le modalità di una gara che giunge quasi all’autoannientamento di chi vi si impegna.
Gli aspetti fin qui ricordati si inseriscono nell’ambito di un ragionamento sottile e articolato, che giunge a toccare aspetti essenziali dell’esperienza culturale e materiale sottesa a complesse espressioni di fede. Va dato atto all’autore di sapersi muovere con grande cognizione di causa fra concetti spesso oggetto di fraintendimenti e semplificazioni (quali per esempio possessione, sciamanesimo, ascetismo, misticismo...). Sicuro è l’utilizzo di una bibliografia complessa, collocabile su più piani, mirata di volta in volta ai fattori religiosi, antropologico-etnografici, o più immediatamente storici, o analizzabili con gli strumenti della fenomenologia. L’uso delle fonti è chiaro e ben calibrato, sempre attento a una interpretazione rispettosa del dettato profondo delle testimonianze disponibili.
Occorre infine segnalare come, al di là dei meriti specifici della ricerca svolta, la considerazione concessa al lavoro in oggetto da parte della Commissione voglia anche ribadire la complessità dell’universo ludico, configurabile in termini dai confini difficili da definire, proiettabile ben oltre ogni banalizzante identificazione con il “gioco” o il “passatempo”. La serietà e fin la sacralità del “ludico” vengono ampiamente recuperate nel momento in cui l’anacoreta diventa «l’emulo solitario dell’atleta pagano» impegnato nella drammatica competizione con i demoni, le tentazioni, la carnalità. Per queste considerazioni, oltre che per la speciale, intrinseca qualità del lavoro, la Commissione è stata unanime nel riservare alla ricerca di Maurizio Zerbini la borsa di studio intitolata a Gaetano Cozzi e riservata alle tesi di dottorato.

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