SETTEMBRE 2024
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la Fondazione per

Borse di studio “Gaetano Cozzi”

Anno accademico 2000-2001


ANDREA GARLET, Il berretto del monello. Il gioco come fulmine del pensiero,
Facoltà di lettere e filosofia, Università Ca’ Foscari di Venezia.

 

MOTIVAZIONI DELLA GIURIA

La tesi di laurea di Andrea Garlet si distingue, oltre che per un tipo particolare di analisi per flash e illuminazioni, che appare influenzato dal tema stesso del discorso («giocare», scrive non a caso Garlet, «è un’irruzione, un’effrazione di senso all’interno di ciò che si vuole afferrare»), per un’originalità di impostazione, che lo ha condotto non solo a ripercorrere, nella scia di grandi maestri quali Eugen Fink e Johan Huizinga, Hans Georg Gadamer e Roger Caillois, Donald Woods Winnicott e Kostas Axelos, alcuni snodi fondamentali della «filosofia del gioco» nella prospettiva tanto della fenomenologia che dell’ermeneutica, ma anche a misurarsi, avanzando lungo un sentiero certamente meno battuto, con le relazioni tra il gioco e il sacro, vale a dire a «interrogare la teologia» a partire dal gioco. 
Dall’Homo ludens di Huizinga a, se si vuole, il Deus ludens di Adriani: questo, in sintesi, il percorso proposto da Il berretto del monello, una tesi che prende le mosse dalla Bibbia, da Eraclito e da Platone per approdare, sostando su alcune tappe del pensiero filosofico meno recente (la scommessa, il gioco di Blaise Pascal oppure la Gaia scienza di Friedrich Nietzsche), ad alcuni tra i maggiori interpreti della teologia del secolo scorso, da Hans Urs von Balthasar a Jürgen Moltmann e ad Harvey Cox, sempre alla ricerca della «polisemanticità del gioco, della sua apertura, della sua leggerezza, del suo aver ancora continuamente da dire», di un gioco inteso «come un segno di libertà, intangibile e asimmetrico, gratuito ed inutile».
Ampiezza degli orizzonti culturali e ad un tempo passione filologica per le parole-chiave del discorso, che ha intrecciato tensione interpretativa e insieme consapevolezza della fragilità e delle contraddizioni di una ricerca che affronta sensatamente un «dispendio di senso» qual è il gioco: ecco le caratteristiche della tesi di Andrea Garlet, che hanno indotto la commissione a ritenerla meritevole di ricevere il premio intitolato a Gaetano Cozzi.

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