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la Fondazione per

Borse di studio “Gaetano Cozzi”

edizione 2013


VALENTINA MARTINO e VALENTINA COLUCCI

laurea magistrale in Studi Storico-Artistici dell’Università di Roma – Sapienza

Immagini del gioco. Ricerche documentarie negli archivi romani (1600-1625)

 

 

Motivazione della giuria

Le tesi di laurea delle dott. Valentina Martino e Valentina Colucci (corso di laurea magistrale in Studi Storico-Artistici dell’Università di Roma – Sapienza, relatrice la prof.ssa Stefania Macioce), si propongono, pur nella loro articolazione, come indagine sostanzialmente unitaria, tanto da essere state proposte e approvate con analogo titolo, differenziandosi poi nel riferimento cronologico al 1600-1610  per la dott. Martino e 1611-1625  per la dott. Colucci.

In sostanza i lavori coprono il primo quarto del secolo XVII  in analogia di metodo e di procedure d’indagine. Si differenziano poi, quanto ad apporti individuali, per l’attenzione alla iconografia del gioco nell’arte figurativa con speciale attenzione al Caravaggio nella prima tesi e ai caravaggeschi nella seconda tesi.

Per le necessità di preliminare inquadramento della materia vengono, pur con differenti attenzioni, prese in considerazione la giustizia e le magistrature nella specifica realtà romana resa particolarmente complessa dal doppio carattere laico e religioso del principe/sommo pontefice. Le parti più dedicate in modo più diretto all’ambito storico-artistico si segnalano positivamente per la cura nel censimento delle opere d’arte meritevoli di specifica attenzione, nei collegamenti iconografici e letterari della pittura di genere tipica del secolo, nonché nella speciale attenzione (aspetto di ovvio rilievo per l’assegnazione della borsa di studio) alle figurazioni legate al mondo del gioco e, con più evidenza, all’azzardo. Quasi un genere sembra divenire in specifico quello del baro (specialmente nei giochi di carte).

La materia di primaria attenzione, ossia il gioco e i giochi proibiti nella prospettiva della ricerca storico-artistica, era comunque introdotta nelle pagine iniziali da ampie considerazioni sulle modalità del contenimento e della repressione dell’azzardo, nel quadro di un lungo percorso storico fatto di precauzioni, divieti, interventi sanzionatori. Da questo punto di vista occorre tuttavia segnalare il ricorso a una bibliografia non sempre aggiornata, peraltro dato non sorprendente essendo la storia della ludicità un tema ancora di frontiera.

Questo limite è comunque compensato dal ricco materiale documentario assolutamente di prima mano che gli elaborati propongono. Si tratta del frutto di attente ricerche d’archivio di ambito specialmente giudiziario, con significativi testi ricavati dalle carte del Tribunale criminale del Governatore di Roma (serie Processi).

Emerge un quadro socialmente articolato, con dati di prima mano sul mondo dell’azzardo e della sua repressione, che si apre a spaccati di vita e comportamenti di sicuro interesse.

La Roma seicentesca si propone in un’ottica insolita e viva, come del resto spesso capita nell’analisi della documentazione di ambito penale. Va pure ricordata la proficua ricerca condotta nel settore degli editti e dei bandi che, nel loro quasi monotono replicarsi, rendono bene l’idea di un tentativo continuamente fallito e rinnovato di un disciplinamento della ludicità che si rivela senz’altro sfuggente.

Per le ragioni sopra indicate, la commissione è stata unanime nel ritenere le tesi delle dottoresse Valentina Colucci e Valentina Martino pienamente meritevoli di ricevere la borsa di studio intitolata a Gaetano Cozzi.

 

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