quarta rassegna cinematografica dedicata ad Andrea Zanzotto
primo ciclo di proiezioni, ottobre-dicembre 2015
Racconti di luoghi, conflitti, cura e invenzione
(con una premessa)
Cinque appuntamenti durante i quali, come ormai di consueto negli spazi della Fondazione, il mezzo cinematografico rappresenta un’insostituibile chiave di accesso a luoghi e paesaggi che si trovano al centro di storie di incuria e abbandoni, che vivono conflitti e tensioni, aspettative e promesse mancate, riappropriazioni e invenzioni. Ogni storia, attorno alla quale si muovono interessi e sguardi diversi, è un frammento del mosaico che cerchiamo di comporre, attraverso linguaggi e contributi differenti, e che ci mostra con chiarezza anche nuove attitudini, capacità e comportamenti emergenti, qui e oggi, in quella che ci piace chiamare la cura dei luoghi. La prima storia – forse una premessa – è quella della modernizzazione del nostro paese, il racconto di quell’utopia che avrebbe dovuto portare progresso, crescita, felicità e benessere e invece, mancando clamorosamente previsioni e promesse, ha gettato le basi della situazione di oggi, di questa contemporaneità che molto spazio ha lasciato al degrado, all’avvelenamento della terra, al consumo e alla cementificazione smisurata dei suoli, alla violazione dissennata della natura. Ma in questo panorama generale, che ben conosciamo nella sua desolazione, sono sempre più numerose le situazioni di resistenza e impegno che il cinema racconta e che vogliamo condividere nei quattro appuntamenti successivi. Storie di cittadini che si mobilitano per dare a luoghi e paesaggi molto diversi assetti e funzioni coerenti con la loro natura e rispondenti alle esigenze attuali di chi nei luoghi vive e con i luoghi desidera costruire una buona relazione, per se e spesso anche, generosamente, per la propria comunità, proponendo scenari innovativi e soluzioni ricche di potenzialità. La rassegna viene dedicata anche in questa quarta edizione, in modo non formale, ad Andrea Zanzotto, custode della memoria delle nostre terre, cantore disincantato di paesaggi sfregiati e di una natura ostinata che resiste, figura esemplare che ha sempre saputo coniugare l’arte poetica con l’impegno civile. (S.Z.)
mercoledì 7 ottobre 2015, ore 21
La zuppa del demonio
regia di Davide Ferrario (Italia, 2014, durata 80’)