Nuovo Cinema Giardino

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ultima modifica: Daniela Colaci 21/9/2011, 09:06:52

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rassegna cinematografica

La rassegna cinematografica, articolata in due cicli da novembre 2009 a marzo 2010, è ideata e curata da Luciano Morbiato per la Fondazione Benetton Studi Ricerche.

«Per lungo tempo abbiamo pensato di essere nati in un luogo chiuso e beato chiamato giardino, e di esserne stati cacciati, costretti a starne fuori. Possiamo dire di essere rientrati in giardino la sera del 28 dicembre 1895, quando al Salon Indien del Boulevard des Capucines di Parigi, sono stati proiettati i fotogrammi in movimento del Cinématographe Lumière, tra cui L’arroseur arrosé, nel quale un uomo “annaffiato” punisce il suo giovane “annaffiatore”.
Dopo quest’incunabolo di ingenua comicità, non è ingiustificato porre il giardino tra i luoghi in cui è nato il cinema e, insieme, considerare il giardiniere uno dei suoi eroi fondatori.
Il cinema è diventato uno dei linguaggi della modernità, inglobando oggetti e personaggi e restituendone le immagini, anche di giardini e giardinieri, tanto che sarebbe impossibile (e sterile) allestire un catalogo dei film con giardino che si sono succeduti nell’arco di una durata ormai centenaria, ma soprattutto negli ultimi decenni di nostalgica riscoperta di un luogo che è insieme di seduzione e di terapia.
Riteniamo che sia preferibile concentrarsi sulla qualità di una presenza e tentare di delineare una elementare tipologia basata sul valore che l’elemento-giardino ricopre nel testo cinematografico: un giardino filmato sta come un oggetto materiale sullo sfondo di un film con giardino e aiuta a collocare una vicenda nello spazio-tempo di una storia o della Storia; un giardino cinematografico entra, soggettivamente e in profondità, nella struttura del film, non tanto come un luogo reale ma soprattutto simbolico, che acquista un ruolo nel racconto alla pari di un personaggio e, talvolta, di un protagonista.
Questa rassegna si propone: come una occasione di verifica e di dibattito, non limitata ai pochi exempla selezionati, capolavori riconosciuti o riscoperte motivate, che saranno presentati criticamente, proiettati integralmente, discussi con il pubblico; come uno stimolo per proseguire, magari individualmente, nell’analisi, con gli stessi strumenti empirici, adattandoli e perfezionandoli, o sostituendoli, poiché tutte le classificazioni sono relative e al servizio dei testi, anche di quelli cinematografici».

Luciano Morbiato