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Il sacro e il luogo

Giornate di studio sul paesaggio 2006, terza edizione


L'ipotesi è che quanto immaginiamo come sacro, il totalmente separato, il radicalmente altro, l'incommensurabile-misterioso-terrifico-stupefacente-attraente, possa manifestarsi anche attraverso la forma e la vita di un luogo, e possa arrivare a noi con diversi linguaggi, segni e significati conoscibili.

Uno ci pare la forza delle quantità, il “pathos delle distanze”, misure e geometrie stupefacenti, proporzioni e scale, orografie e trigonometrie, conterminazioni e irraggiamenti (verso i luoghi contigui e già diversi); insomma tutti quei connotati del luogo che ci appaiono descrivibili.

Un altro ci pare la potenza della storia, densità di patrimoni di natura e di memoria costruiti nel tempo lunghissimo della geologia e dell'evoluzione biologica, e in quello lungo della presenza operosa dell'uomo, dalle modificazioni stratificate che il luogo sopporta su di sé, dalle metamorfosi delle idee, dalle oscillazioni del gusto con le quali di volta in volta è stato letto e interpretato.

Un altro ancora, anche in assenza di qualsivoglia artificio o modificazione, ci pare l'energia del carisma, l'aura, la speciale tensione portata dai pensieri, dai riti, dai gesti inventivi che il luogo ha accumulato e che lo elevano a “spazio indicibile”.

Ma nella misura in cui questi segni e significati fossero conoscibili (riconoscibili) essi farebbero parte a pieno titolo del catalogo dei tratti fisiognomici del luogo, quelli che, pur nel processo di inarrestabile trasformazione, ne delineano l'autenticità e ne connotano l'identità; e dunque entrerebbero nel campo delle responsabilità (e dei saperi, delle arti e dei mestieri necessari) impegnate a trasmetterli, ancora conoscibili (riconoscibili), a chi verrà dopo di noi. Sono interrogativi che convocano un dialogo serrato tra punti di vista (e attitudini di fede) molto diversi, anche lontani, di storici, geografi e antropologi, di studiosi dei luoghi, delle idee, delle religioni.

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Giornate di studio 2006
venerdì 3 e sabato 4 febbraio

programma delle giornate

Giornate di studio sul paesaggio
2006, terza edizione dedicata a

Ippolito Pizzetti nel suo 80° compleanno.

Le giornate di studio sono state progettate da Domenico Luciani e Monique Mosser, con la collaborazione di Carmen Añón, Margherita Azzi Visentini, Hervé Brunon, Ippolito Pizzetti, Lionello Puppi, José Tito Rojo, Massimo Venturi Ferriolo.

 
 
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